Vito
Dicecca
e Roberta
De Lia
Altamura (Ba)
Un viaggio nell’altro emisfero ha fatto capire a Vito Dicecca ciò che già sapeva ma che ancora non gli si era svelato. Che l’arte casearia può essere dannatamente cool senza fingere ciò che non si è, ma che al contrario va esercitata con orgoglio. Che chi lavora il latte per farne burrata e formaggio non solo è depositario di uno dei più ancestrali mestieri del mondo, ma certe volte porta con sé qualche idea per i giorni a venire: sulla tutela della biodiversità, sulla salvaguardia del pianeta, su un destino nuovo di posti che destino sembravano non averne.
Roberta è arrivata ad aggiungere bellezza e consapevolezza. Filosofa che ha sposato la Foresta Mercadante, 1300 ettari nel Parco Naturale dell’Alta Murgia diventato il regno fatato e concretissimo in cui le energie cosmiche s’incanalano insieme a quelle della coppia che le esercita su viaggiatori accolti qui da tutto il mondo, e un cheese bar con un tavolo nel bosco intorno al quale sedere intorno ed insieme ad amici vecchi e nuovi parlare di Murgia, di animali, di tradizione casearia modella il futuro.
“La natura ci appartiene se siamo noi che scegliamo di appartenere a lei”, dice Roberta. Rispettare le sue leggi. Sarà per questo che la piccola Chiara è stata portata in foresta appena uscita dal grembo materno, perché gli alberi la battezzassero e diventassero un altro, grande grembo in cui continuare a crescere ed imparare a vivere in armonia con tutti gli esseri viventi, anche quelli che non hanno braccia, gambe o zampe, ma rami e radici.
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