Giuseppe
Savino

Contadino,
Foggia
Filiera corta, ma soprattutto filiera colta.

Da agricoltura che raccoglie ad agricoltura che accoglie. Da agricoltura di produzione ad agricoltura di relazione. Da produzione ad ettaro a relazione ad ettaro. Filiera corta, ma soprattutto filiera colta. Nel nuovo universo creato da Giuseppe Savino tramite Vazapp il ruolo delle parole è quello che dovrebbe essere: costruire mondi, solo immaginati fino a che alcune parole – e non altre – non escono dalla bocca o non finiscono su un pezzo di carta, e di colpo quei mondi diventano reali. 

Bussare alla porta di un contadino e chiedergli di invitare i confinanti, e scoprire che per lui sono degli sconosciuti. Riunire un gruppo di agricoltori che non si conoscono, farli parlare fra di loro in coppia per dieci minuti e poi fare in modo che uno racconti la storia dellaltro. Incontri come fertilizzanti, come concime. Perché “oltre alla rappresentanza – gli si sentirà dire – c’è bisogno della presentanza”. Incrementare le relazioni fra contadini significa incrementare la fiducia fra loro e fra tutti gli attori della filiera. Tecnicamente si chiama innovazione sociale in agricoltura, in sostanza portare innovazione sociale in agricoltura è un atto politico. 

Coltivare l’immateriale, rompere le solitudini, immaginare di comprare un trattore nuovo in condivisione senza fare a gara a chi ce l’ha più grande, mettere un pianoforte al centro di un campo di tulipani. Usare intelligentemente la rete, come quando alle sei di mattina sei in un campo di pomodori con tuo padre e ricevi la chiamata che ti dice che il prezzo di acquisto è stato ulteriormente ribassato, e anziché andare a occupare la tangenziale avvii una petizione online che la sera stessa fa twittare il ministro dell’Agricoltura: “Pronto a incontrare i giovani di Vazapp”. 

Perché “non comunicare, oggi, significa non esistere”

“oltre alla rappresentanza c’è bisogno della presentanza”
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