Angelo
Sabatelli

Chef,
Putignano (Ba)
Quando comprendi che puoi essere qualcosa di più di un cuoco di periferia cerchi folate di vento che alimentino il tuo fuoco sacro. E se quel vento ti porta in Oriente, tanto meglio. 

La Puglia dell’infanzia di Angelo Sabatelli è terra amara, quasi mai generosa di opportunità, specie per un figlio del popolo. Se ad un certo punto della tua vita capisci che vuoi qualcosa devi andartelo a prendere, e lavorare duro. Da questo punto di vista forgiarsi facendo il macellaio e l’imbianchino, il carrozziere e il muratore, andare a giornata a raccogliere le olive può certamente aiutare. Perché quando comprendi che puoi essere qualcosa di più di un cuoco di periferia cerchi folate di vento che alimentino il tuo fuoco sacro. E se quel vento ti porta in Oriente, tanto meglio. 

Less is more. E semplice non vuol mica dire facile. La verità gli si svela al rientro in Puglia, che sempre in testa gli è rimasta. Conoscenza e riconoscenza. Dalle campagne ai contadini, dai pascoli agli allevatori, ai casari. E i produttori di olio extravergine, e di vino. E il mare che gli è entrato negli occhi, pertugio nella corazza da burbero. Tutto è riconoscenza verso quella terra che lo ha temprato e che ha imparato ad amare, e l’Asia lontana che lo ha fatto uomo è nel rigore della tecnica, nella sperimentazione continua di cotture e di materie prime. Dall’unione di questi mondi ne ha costruito uno tutto suo, a Putignano. E non chiamatela cucina fusion, ché qua c’è da raccontare storie di Puglia come ancora nessuno le ha mai raccontate. 

“Mi sono fatto da solo. Credo di aver avuto per maestri i miei occhi.” Lo ha detto Michelangelo Antonioni, ma potrebbe essere la sintesi della vita di uno dei maestri di Puglia, e non solo in cucina. 

Less is more. E semplice non vuol mica dire facile.
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