Michele
Bruno

Medico
Brindisi
Quando molti cuochi, contadini e artigiani del gusto erano sconosciuti, a volte, finanche a se stessi.

Cosa sarebbe oggi la Puglia del cibo e del vino senza il decennale lavoro di Michele Bruno nessuno è in grado di dirlo. Probabilmente sarebbe comunque una regione di tendenza nell’enogastromondo, ma forse un po’ più di plastica. Meno umana, meno schietta, meno fiera della sua ruralità (certe volte anche troppo). Una Puglia meno pugliese, insomma.

Perché quando Michele ha cominciato a girare in lungo e in largo la regione più orientale d’Italia non ha solo cominciato a scavare la superficie dei suoi giacimenti gastronomici per poi scendere sempre più in profondità, ma ha svelato le persone a se stesse, mostrando loro quanto ciò che facevano era fondamentale nella costruzione di un volto che è ancora, in gran parte, quello di oggi. Prima dei foodblogger, prima dei celebrity chef. Quando molti cuochi, contadini e artigiani del gusto erano sconosciuti, a volte, finanche a se stessi.

Mettendo in rete soprattutto le persone, in una strana alchimia di cui solo lui possiede il segreto, per la quale uno più uno fa tre, tre più tre fa nove, e così via. Moltiplicando fiducia, interazioni umane, consapevolezze ed entusiasmi. Costruendo, di fatto, l’identità della scena enogastronomica della regione.

Oggi il Mercatino del Gusto è come Sanremo: una certezza granitica di una manifestazione, sempre quella, che ogni anno si ripete senza subire contraccolpi. E non si può nemmeno dire, come spesso accade nella scena indie, che sia diventata mainstream. Perché nonostante gli anni il Mercatino mantiene fiera la sua anima pop, mettendo d’accordo chiunque: autoctoni, visitatori, istituzioni, celebrities che si aggirano come chiunque fra gli affollati e odorosi vicoli di Maglie.

E così Michele: nonostante gli anni e il lavoro svolto non ha perso mai la sua anima indie-pop. La sua alchimia continua ad alimentare il fermento pugliese, e tutto fa pensare che continuerà a farlo per un altro bel po’.

Uno più uno fa tre, tre più tre fa nove, e così via
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