Bartolo
L'Abbate
Polignano a Mare (Ba)
Come scoppia una rivoluzione? Dalla collisione fra il background di un giovane lupo di mare e quella di un uomo di comunicazione? Forse, ma non basta. Ci vogliono anche passione e conoscenza, intelligenza e “priscio”, e una porta chiusa dietro cui mangiare una montagna di panini. Per provare, provare, provare. Studiare la rivoluzione fino ai minimi dettagli, fino a raggiungere il risultato che si ha in testa. Per poi, quando è tutto pronto, aprire la porta e vedere che la rivoluzione è scoppiata, con la lunga fila di persone fuori dal tuo “fish bar”. E da Polignano a Mare conquistare Milano, la città più grande della Puglia, cominciando da una location considerata sfigata. Per poi allargarsi, come tutte le rivoluzioni, accendendo altri fuochi in altre città: Torino, Roma, Napoli, Bologna, Verona. Un format che prima, semplicemente, non c’era e ora c’è. Copiato e imitato in mille declinazioni. Alle rivoluzioni spesso succede anche questo.
Ma c’è di più: può un panino essere uno strumento di marketing territoriale, raccontando una terra, un immaginario, un popolo, una cultura intera? Pescaria ha dimostrato che sì: racchiudere in un panino la cultura pugliese del pesce – ma anche quella di stare al mondo in un certo modo – risponde a una tendenza di mercato (quella dello street food di qualità), è vero. Ma Bartolo e soci quel mercato lo hanno hackerato, immettendoci dentro tutta la pugliesità di cui erano capaci, coniugandola al presente e facendo, come diceva un rivoluzionario italiano, “egemonia culturale”.
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