Francesco
Camassa

Macellaio,
Grottaglie (Ta)
Esattamente come avviene per un winemaker, fra ciò che offre la natura e ciò che arriva sul bancone c’è l’interpretazione dell’uomo.

Esercitando curiosità e follia ha studiato, provato, girato il mondo. Praticando il dubbio e la curiosità. Mettendosi in discussione, anzitutto come uomo. Uscendo dalla propria zona di comfort, che spesso è una prigione per la mente. Attraversato territori, pascoli e allevamenti, fino ad arrivare ad essere uno dei migliori sei macellai al mondo. Fra i maggiori esperti di frollatura, che è un’arte che si apprende con dedizione, sperimentazione, mille prove e mille assaggi, estrema conoscenza di razze, e reazioni biochimiche, e anatomia, e fisiologia. Ma è ciò che trasforma un macellaio in un artigiano del gusto. Forse anche in un artista.

Cambia l’approccio al proprio lavoro, cambia il proprio modo di pensarsi e dunque quello di pensare, e quello di parlare, e di concepire il proprio negozio. Che non accoglie più solo la casalinga di Grottaglie, ma persone di ogni dove che nella marezzatura trovano l’interpretazione del mondo di Ciccio Camassa, l’uomo che sussurrava al grasso. Che ha studiato, imparato e importato ciò che in Italia non era una tradizione così diffusa, soprattutto a sud del Sud, e al Sud ha costruito un tempio della cultura della carne. 

Perché il messaggio della prodigiosa vita di Ciccio Camassa è proprio questo: se lo si vuole, se si ha un fuoco che brucia dentro, e si ha non solo la costanza ma anche il coraggio di alimentarlo, si può fiorire ovunque. L’importante è crederci, ogni giorno che Dio manda in terra. Essere convinti di ciò che si fa, e lavorare ogni giorno per raggiungere la meta, e poi spostarla ancora più in là, e di nuovo testa bassa e lavorare, fino al prossimo obiettivo. Perché c’è carne e carne, e ci sono uomini e uomini. 

Al Sud ha costruito un tempio della cultura della carne. 
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